La nostra storia
Il Museo Sandro Massimini nasce dal sogno e dalla passione di uno dei più grandi protagonisti della scena teatrale italiana. Regista, attore e infaticabile collezionista, Sandro Massimini ha dedicato la vita a preservare e rinnovare l’arte dell’Operetta, raccogliendo con cura spartiti originali, libretti, copioni, manoscritti, fotografie di scena, costumi, autografi.
Profondamente legato alla madre Mina, da cui eredita l’amore per il collezionismo, ha coltivato per anni la sua ricerca partecipando alle principali aste europee e nordamericane e frequentando librerie antiquarie in cerca dei pezzi più rari. Il risultato di questo impegno appassionato è una collezione che si stima essere la più ampia in Italia e certamente tra le più importanti in Europa dedicate al genere.
Massimini lavorava da tempo al progetto di una mostra permanente che restituisse all’Operetta la giusta visibilità nel panorama culturale, invito che è stato accolto da un grande amico e compagno di mille avventure, Giampiero Pacifico. Ballerino, regista e oggi direttore artistico del Museo, Pacifico ha condiviso con Massimini una visione comune di amore per la cultura scenica, trasformando un rapporto di amicizia in un sodalizio creativo senza pari.
Oggi il Museo Sandro Massimini continua a promuovere mostre, incontri e eventi. Ogni iniziativa è un modo per mantenere viva la memoria di Sandro e condividere la ricchezza della sua collezione e della sua carriera straordinaria.




Sandro Massimini
Sandro Massimini (1942-1996) è stato definito il “Re” dell’Operetta e ha regnato sui palcoscenici di tutta Europa e d’oltre-oceano. Artista lombardo-veneto, scopre all’età di dodici anni la sua vocazione teatrale, folgorato da uno spettacolo di Wanda Osiris. Da allora, il palcoscenico diventa la sua casa.
Dopo le prime esperienze teatrali negli anni ‘50 a Milano e al Piccolo Teatro, con grandi nomi come Maner Lualdi, Pupella Maggio e Esperia Sperani, fu ingaggiato nella Compagnia di Operette di Elvio Calderoni per “Lisbona di Notte”, “Madama di Tebe”, “La Danza delle Libellule”. Spazia dalla prosa al cabaret, fino all’exploit nello spettacolo “Tanto di Cappello” al teatro Gerolamo di Milano, per la regia di Filippo Crivelli accanto a Mariangela Melato.
Alla fine degli anni ‘60 è in televisione in “Giochi di Famiglia” con Mike Bongiorno, e nel frattempo porta avanti una brillante carriera come regista di spettacoli di moda. Per un decennio, tra il 1965 e il 1975, gira mezzo mondo, da Tokyo a Parigi, da Roma a New York, trasformando le sfilate in veri e propri show, ricchi di luci e coreografie. Con lui nasce la moda show, anticipando tempi e tendenze di stilisti e top model.
Nel 1970 inizia il suo legame indissolubile con il Festival dell’Operetta di Trieste, interpretando Sigismondo ne “Al Cavallino Bianco” e poi di La Gaffe ne “Il Paese dei Campanelli”. È in questo periodo che, scoprendo la vocazione da cantante, si consacra come artista poliedrico capace di rivoluzionare e svecchiare l’immagine dell’Operetta, avvicinando a questo genere anche le nuove generazioni.

Nel 1987 fonda la sua compagnia, la “Grande Compagnia di Operette”, riportando alla ribalta titoli storici come “La Vedova Allegra”, “Scugnizza”, “Cinecittà”, “Cin-Cin-Là”, mentre negli anni ’90 si dedica al musical con successi come “My Fair Lady” e “Victor Victoria”, riuscendo in una sorta di traite-d’union fra le storie musicali europee di inizio secolo e quelle anglosassoni dei teatri e del cinema.
Nel 1990 fu curatore di preziose pubblicazioni divulgative dedicate al genere dell’operetta e, proprio a Trieste, si impegna in una sorta di video enciclopedia dal titolo “Una storia dell’Operetta”, prodotta da Ricordi e di ventotto puntate, ognuna dedicata a un titolo.
Nel 1995 si ammala gravemente per un cancro al pancreas e dopo circa un anno di riposo forzato, torna a calcare la scena rinnovando successi come “L’Acqua Cheta” o “Il Paese dei Campanelli” che proprio negli anni settanta, ai suoi esordi, interpretò per la prima volta al teatro di Trieste.
Massimini si spegne prematuramente nel 1996 a soli 54 anni. Sognava un teatro tutto suo e un museo dell’operetta dove esporre le sue collezioni: oggi, il Museo Sandro Massimini realizza quel desiderio.








Sandro Massimini
Giampiero Pacifico
Giampiero Pacifico è un artista poliedrico la cui carriera ha radici profonde nel mondo dello spettacolo. Inizia il suo percorso molto presto, formandosi nel campo della danza classica presso il Teatro dell’Opera di Roma, sotto la guida di maestri come Attilia Radice, Olga Amati e Ivana Gattei. Successivamente approfondisce la danza moderna con Nadia Chiatti, sviluppando una sensibilità scenica che diventerà la base della sua carriera artistica.
Nel corso degli anni prende parte a numerose produzioni teatrali, esibendosi in spettacoli classici al teatro dell’Opera di Roma con “Rigoletto” o “Edipo Re”, fino ad arrivare al Teatro Sistina con spettacoli come “Accendiamo una lampada”, accanto a Johnny Dorelli. Parallelamente lavora anche in televisione, come ballerino solista di Raffaella Carrà in programmi Rai, collaborando con grandi nomi della coreografia e della regia come Don Lurio, Gino Landi, Renato Greco e Franco Estil.
Proprio grazie a Gino Landi approda al Teatro Verdi e Rossetti di Trieste, dove incontra Sandro Massimini: un incontro destinato a segnare profondamente la sua vita e la sua carriera.
Accanto a Massimini, dapprima calca le passerelle come indossatore nel mondo della moda, indossando i capi dei più acclamati stilisti nazionali ed internazionali. Poi intraprende una nuova avventura professionale, ricoprendo il duplice ruolo di ballerino e assistente alla regia per la compagnia ESSE EMME, di cui oggi è socio e direttore di scena.

Insieme hanno riportato in auge il grande repertorio dell’operetta, portando nei principali teatri italiani titoli come “Al Cavallino Bianco”, “Cin-Cin-Là”, “La Vedova Allegra”, “My Fair Lady”, “La Danza delle Libellule”, “La Bayadère”, “La Rosa di Istambul”, “Scugnizza”, “La Duchessa del Bal Tabarin”, “Vittoria e il suo ussaro”, “La Principessa della Czarda”, “La Duchessa di Chicago”, “Victor Victoria” e molti altri, ottenendo un successo di pubblico e critica straordinario.
Oggi Giampiero è Presidente dell’associazione “Operette, che passione” e dell’A.S.D.C. del Museo Sandro Massimini, attraverso cui continua a promuovere la cultura dello spettacolo con la stessa passione di sempre. Attivo anche sul territorio, ha partecipato a numerose iniziative culturali a Fiuggi, tra cui la realizzazione del Palio di Bonifacio e la messa in scena della Divina Commedia in musical al Teatro comunale.
Nel suo percorso non manca l’impegno nel settore dell’ospitalità, in cui approfondisce i cambiamenti del turismo contemporaneo, nel suo ruolo di albergatore.
Appassionato di fotografia, considera lo studio e il confronto continuo strumenti fondamentali per rinnovare lo sguardo sul presente e costruire visioni per il futuro.



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Sede Museo Sandro Massimini:
Palazzo Culla, Via Garibaldi 33, 03010 Torre Cajetani
+39 3470425858
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