d

Edoardo Guarnera, l’eleganza di una voce che ha fatto vivere l’Operetta

Edoardo Guarnera, l’eleganza di una voce che ha fatto vivere l’Operetta

Romano, proveniente da una nota famiglia di musicisti e figlio del celebre baritono Guido Guarnera, Edoardo Guarnera respira l’arte fin da bambino. Lo studio del canto fu per lui una scelta naturale, sostenuto da una voce potente e particolare che non tardò a conquistare la critica. 

Il debutto sul palcoscenico avvenne al Teatro dell’Opera di Roma, nei panni di Pinkerton nella “Madama Butterfly” di Puccini. Poco dopo arrivò l’incontro con Gigi Proietti, che lo diresse nel “Don Pasquale” di Donizetti: due prove che bastarono a rivelare un tenore di talento straordinario, premiato anche in concorsi lirici prestigiosi come lo Sperimentale di Spoleto e il Mattia Battistini di Rieti. La sua carriera lo porta nei maggiori teatri italiani – dal Petruzzelli di Bari al San Carlo di Napoli, dal Bellini di Catania al Festival dei Due Mondi di Spoleto – e sui palcoscenici internazionali, dalla Germania alla Russia, dalla Francia al Canada e agli Stati Uniti.

Accanto al repertorio lirico, coltivò sempre più l’amore per l’Operetta, fino a diventarne uno dei massimi interpreti italiani. Debuttò ne “Il Pipistrello” di Strauss, proseguì con “La Principessa della Czarda” di Emmerich Kálmán, “La Danza delle Libellule” e “La Vedova Allegra” di Franz Lehár, lavorando con registi come Gino Landi e, soprattutto, Sandro Massimini. Fu proprio Massimini a segnare la sua svolta artistica. Edoardo ne riconosce un maestro, un modello di eleganza scenica e di amore per un genere musicale che in Italia stava lentamente scivolando nell’oblio. È un passaggio di testimone silenzioso ma fortissimo: se Massimini è stato il re dell’operetta, Guarnera ne diventa il custode appassionato. Non a caso, dire “Compagnia Guarnera” (con la sorella Mariella e il fratello Piero, entrambi cantanti di altissimo livello) significava dire semplicemente “Operetta”.

La sua carriera, però, non si fermò ai confini del palcoscenico lirico. La sua versatilità lo portò al Bagaglino, dove per tredici anni fu protagonista di spettacoli teatrali e televisivi che hanno segnato un’epoca, come “Viva l’Italia e dintorni”, “Gran Caffè” e “Buffoni”, lavorando al fianco di Pippo Franco, Leo Gullotta, Oreste Lionello e molti altri volti amatissimi. Partecipò a “Viva Napoli” con Mike Bongiorno e fu ospite fisso della trasmissione “Ci vediamo in TV” di Paolo Limiti, oltre a comparire più volte in programmi di intrattenimento come “Mille Voci”, dove nel 2015 curò una rubrica dedicata proprio all’operetta, la sua grande passione.

Il suo talento non si limitava al teatro e alla televisione: Edoardo prese parte anche al cinema, lavorando con registi come Michelangelo Antonioni, Franco Brusati e Philippe Noiret. In parallelo portò avanti attività di ricerca e didattica, collaborando con i gruppi sperimentali dell’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Roma e mettendo la sua voce al servizio di progetti coreografici e formativi. 

Scomparso improvvisamente a Roma il 28 settembre 2022, a soli 62 anni, ha lasciato un vuoto enorme ma anche un’eredità preziosa. Se oggi l’operetta in Italia ha ancora un pubblico affezionato e appassionato, è anche merito suo, che ha saputo raccogliere il testimone di Sandro Massimini. E come in un dialogo ideale, il maestro e l’erede continuano a parlarsi, uniti dall’amore per un genere che non conosce tramonto.

Denise Rotondi

Post a Comment

Sede Mostra Villa Igea: Via Nuova Italia, 32, 03014 Fiuggi - Sede Museo Sandro Massimini: Palazzo Culla, Via Garibaldi 33, 03010 Torre Cajetani

museosandromassimini@gmail.com

+39 347 042 5858